lunedì 8 marzo 2010

Fratelli di sangue. Storie, boss e affari della 'ndrangheta, la mafia più potente del mondo - Antonio Nicaso Nicola Gratteri


Sono venuto a conoscenza dell'esistenza di questo libro grazie alla trasmissione televisiva "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio.
Un libro da leggere con calma, cercando di assimilare il più possibile i dati, a dir poco spaventosi, che ne vengono fuori.
Ma cominciamo con il descrivere brevemente i due autori del libro, cioè Nicola Gratteri e Antonio Nicasio. Il primo è impegnato in prima persona nella lotta alla 'ndrangheta e infatti ha indagato anche sulla strage di Duisburg del 2007, mentre il secondo è uno storico e forse il massimo esperto nella conoscenza di questa organizzazione.
Non tutti sanno che la 'ndrangheta ha ormai superato Cosa Nostra nel volume di affari relativo al traffico di droga. In campo mondiale , ma soprattutto in Europa, opera in condizione di assoluto monopolio. Ma il giro di affari è ormai esteso a vari settori. Un dossier del 2006 ha messo in luce la totale invasione di questa organizzazione nel campo economico, visto il proliferare di supermercati e il controllo nella distribuzione della carne. Per non parlare degli investimenti nel traffico dei rifiuti e nel campo sanitario.
La parola 'ndrangheta deriva dal greco , precisamente da "andragathos" che significa uomo coraggioso. Le sue origini prendono forma, secondo una leggenda, dal lontano Seicento. Infatti si narra che una nave partita dalla Spagna, avesse a bordo tre fuggiaschi. I tre erano Osso, che sbarcò a Favignana e fondò la mafia, Mastrosso andò in Campania e fondò la camorra e infine Carcagnosso, devoto a San Michele Arcangelo, andò in Calabria e fondò la 'ndrangheta. Da notare che San Michele Arcangelo è il protettore dei poliziotti.
L'organizzazione è paranoica per quanto riguarda il rispetto delle regole e comunque è una società segreta di cui tutti devono conoscere l'esistenza. Con il passare degli anni, cambiarono i riti di iniziazione ma, soprattutto, ai tre fuggiaschi, subentrarono le nuove figure massoniche impersonate da Garibaldi, Mazzini e La Marmora.
Il boss dei boss, è stato sicuramente Antonio Macrì. Era amico di Luciano Liggio e di Michele Navarra, boss dei Corleonesi. Il boss comandava con lo sguardo, tanto che in una sentenza del 1950 i giudici scrissero che nella zona di Siderno e Locri si ricorreva alla potenza di Macrì per dirimere e imporre la volontà dei padroni sui contadini e sui mezzadri. Di lui, Giacomo Lauro, disse che era il vero e unico Capo dei Capi. Conobbe Provenzano e Riina, quando ancora avevano i pantaloni corti.
Dal 1985 al 1991 ci fu un cruento scontro tra le varie cosche e famiglie dell'organizzazione, che portò all'uccisione di più di 700 persone. L'ultimo omicidio fu quello del magistrato Antonio Scopelliti e segnò il più alto grado di collaborazione con la mafia. Infatti Scopelliti avrebbe dovuto rappresentare l'accusa nel processo contro Cosa Nostra.
L'organizzazione della 'drangheta si fonda sulla famiglia di sangue, cioè più cosche insieme danno vita al "locale", che riveste l'unità fondamentale dell'aggregazione mafiosa in un determinato territorio. La sua costituzione è subordinata alla presenza di 49 affiliati ed è retto da tre persone dette "copiata".Colui che si occupa dell'economia del locale, più precisamente della "baciletta", è il contabile. La baciletta è la cassa comune dove confluiscono tutti i proventi delle attività illecite, mentre il "capo crimine", è colui che si occupa degli eventi delittuosi.
La relazione dei gruppi calabresi è basata sul vincolo di sangue. Infatti in un comune della fascia ionica discendenti di due famiglie di 'ndrangheta si sono sposati tra loro per quattro volte. Altra dato da collegare a questo è l'intercettazione effettuata dai Ros, i quali hanno ascoltato la conversazione di una donna di Platì, la quale si lamentava con il marito, in quanto era stata obbligata a sposarlo. Insomma il tutto riporta quasi all'epoca medioevale, quando i regnanti stipulavano i matrimoni a fini espansionistici e di compattezza territoriale.
Nella gerarchia della 'ndrangheta c'è figura importante, come il camorrista di sgarro, che può essere di sangue, se ha almeno commesso un omicidio. Ad ogni figura corrisponde un santo, per esempio al picciotto è collegata Santa Liberata e allo sgarrista Santa Elisabetta. Chi non entra nell'organizzazione è detto "contrasto", mentre i fiancheggiatori sono chiamati "contrasti esterni".
Nella 'drangheta le colpe si distinguono in trascuranze e sbagli. La trascuranza è una mancanza di poco conto e viene, generalmente, punita con una ammenda, mentre lo sbaglio è punito con la morte o con la "spoliazione completa", cioè con la degradazione completa dell'affiliato.
Per entrare a far parte dell'organizzazione bisogna seguire un rituale ben preciso, cioè si deve far cadere una goccia di sangue di colui che vuole entrare sull'immagine di San Michele Arcangelo. Detto santino fu anche ritrovato in occasione della strage di Duisburg.
Il codice (scritto) della 'drangheta riveste un'importanza fondamentale, in quanto è lo strumento che da il senso di appartenenza e conferisce la legittimazione a tutti gli affiliati. Il rito e il suo linguaggio, scritto e non, rappresentano in un contesto degradato, sia culturalmente che economicamente, la rivalsa della società criminale calabrese.
Su una cosa i codici non svelano nulla, cioè riguardo all'elezione dei gradi più alti. Tale cosa rimane avvolta nel mistero.
In media il 59% degli affiliati, alla fine del 2005, aveva meno di 45 anni e questo spiega la facilità con cui l'organizzazione riesce a rinnovare i propri organici.
L'organizzazione è ormai vasta e arriva in qualsiasi parte del mondo.La strage di Duisburg parte da San Luca, in provincia di Vibo Valentia e arriva in Germania.
La 'ndrangheta è ormai ben amalgamata in tutto il territorio nazionale. L'organizzazione è ben radicata in sedici regioni italiane e ha collegamenti con realtà criminali di altre tre.
Per esempio nella provincia di Roma, la 'ndrangheta ha avuto rapporti con la banda della Magliana , mentre in Campania con la Camorra nel gestire il contrabbando di sigarette. Ma anche la Valle d'Aosta non è immune dal contagio, infatti il turismo è uno dei maggiori business per l'organizzazione.
La 'ndrangheta è la vera mafia globalizzata e non vi è continente che possa considerarsi immune dalla sua presenza. Per esempio nel continente africano all'inizio degli anni ottanta, venne individuato un grosso giro di hashish gestito da organizzazioni vicine alla famiglia di Hassan II° , Re del Marocco. E questo traffico era gestito dalla 'ndrangheta e da altre organizzazioni criminali del Centro Europa.
Recentemente si è scoperto che importanti esponenti del Kuwait avevano cercato dei contatti con la 'ndrangheta per riportare in patria il tesoro portato via da Saddam Hussein durante la prima Guerra del Golfo.
Leggetelo e fatelo leggere, perchè si scoprono notizie veramente interessanti.

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